Mezzo milione di euro per ristrutturare in due fasi la storica costruzione piacentina di via Sant’Antonino 38-40, che ospita le Poste centrali.
I cantieri si sono aperti nel luglio 2007 e il 30 giugno 2008 è stato restituito al pubblico il piano terreno, che ospita gli sportelli. A ruota, i tecnici sono intervenuti al livello superiore, riconsegnato oggi con una cerimonia.
Lo stabile fu completamente demolito e ricostruito nel 1910, quando venne acquisito dalla Banca cattolica sant’Antonino, ad opera dell’ingegner Ettore Martini. Nel suo progetto, si ispirò al palazzo dei Diamanti di Ferrara; da qui il caratteristico bugnato esterno. Tre anni dopo, il pittore cittadino Pacifico Sidoli realizzò gli affreschi. In seguito al fallimento dell’istituto bancario, il complesso fu acquistato dall’allora Azienda autonoma delle poste e dei telegrafi, che nel 1938 completò il trasferimento dei suoi uffici dall’immobile di corso Garibaldi, attuale sede della Provincia.
Dopo la recente sistemazione, l’area a piano terra si caratterizza per l’assenza di barriere tra impiegati e clienti e dispone di tre punti separati che offrono consulenza specialistica e riservata. All’esterno vi sono una zona self-service in cui è presente un postamat operativo 24 ore su 24 e l’ufficio “Pt business”, dotato di due aree destinate agli investimenti, tre sportelli e due cash dispenser. Durante l’orario di servizio, è raggiungibile un secondo atm, interno.
Particolare attenzione è stata riservata alla sicurezza con la quasi totale eliminazione del contante dai banconi attraverso dispensatori di denaro a tempo (“roller cash”), il monitoraggio continuo della sala al pubblico grazie alle telecamere, blindature di nuova concezione e porte adeguate. Il piano terra offre quattordici sportelli: cinque per il bancoposta, due per i possessori della carta “Postamat”, sei per i prodotti postali, di cui due “amico”, e il filatelico.
Quanto al livello superiore, accoglie la direzione della filiale. Conserva, tra l’altro, il salone affrescato, nel quale spiccano il lampadario a diciotto braccia e due volute realizzato nel 1938 dal mastro vetraio Busolini di Murano e il pavimento di graniglia lombarda. Gli interventi hanno ridisegnato gli spazi, perché è da qui che si dirige e si coordina l’attività di 85 uffici (di cui 13 nel capoluogo) dislocati nei 48 Comuni della provincia, per un totale di 286 postazioni informatizzate, alle quali si aggiungono 24 sportelli automatici postamat esterni.