Nell’ottobre scorso, la responsabile del settore filatelia, Marisa Giannini, alla domanda di “Vaccari news” sul soggetto della nuova ordinaria aveva affermato: “sono molto belli, c’è il tricolore, ci sono delle frecce. Ma non fatemi dire di più”.
Al di là del giudizio, chiaramente personale, il nocciolo del discorso è confermato. Lo testimonia l’annullo fdc in uso il 7 luglio allo spazio filatelia di Roma. Servirà ad obliterare nel giorno di emissione i quattro francobolli (tagli da 0,60, 1,40, 1,50 e 2,00 euro) nonché la cartolina da 60 centesimi che debutteranno sotto il nome di “Posta italiana”.
A lasciare perplessi, ora, è un altro dettaglio: l’opportunità di mantenere, addirittura all’interno di una serie ordinaria (quindi ragionevolmente in uso per diversi anni), il logo ed il richiamo a Poste italiane. Oggi è la società che in regime di monopolio assicura il servizio postale universale; dopo il 2011, se le cose non cambieranno, sarà uno degli operatori presenti sul mercato, a quel punto liberalizzato.