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editor Fabio Bonacina

27140 news from 8/3/2003

Il confronto fra il 2008 ed il 2007 ha fatto emergere un aumento degli episodi negli uffici postali e una diminuzione in quelli bancari, dove era stato introdotto un protocollo di contrasto. Da qui la scelta di percorrere la medesima strada preventiva

Con le banche, in Toscana ha funzionato. Nel 2008, rispetto all’anno precedente, si è registrato un calo nelle rapine pari al 32,63% considerando l’intero territorio, al 55,41% per la sola provincia di Firenze e al 73,7% nel capoluogo. Nello stesso arco di tempo, gli eventi criminosi in posta, a livello regionale, sono aumentati del 22%.

Da qui l’idea di riprendere lo stesso schema di contrasto adottato con gli istituti di credito e rivelatosi funzionale. L’accordo -che secondo i promotori sarebbe il primo a livello nazionale- è stato sottoscritto dai prefetti di Firenze, Arezzo, Grosseto, Livorno, Massa-Carrara, Pistoia, Prato, Siena e, per Poste italiane, dal responsabile della tutela aziendale, Stefano Grassi.

L’intesa poggia su due aspetti: il continuo scambio di informazioni con le forze di polizia per concentrare gli interventi nei momenti in cui gli uffici postali sono più esposti al rischio (come nel caso di trasporto valori, giacenze di cassa, apertura pomeridiana, guasti ai sistemi di sicurezza) e l’adozione di misure di difesa passiva.

Su questo secondo fronte, il protocollo individua diverse alternative e prevede che ogni ufficio ne adotti almeno quattro: bussola all’ingresso, doppia porta automatica interbloccata, rilevatore biometrico, vigilanza, bancone blindato, caveau, cassaforte, ritardatore d’apertura, allarme antirapina, videoregistrazione-videosorveglianza, collegamento remoto con i centri di telesorveglianza aziendale. Agli impianti dovrà essere garantita una costante manutenzione affinché siano sempre in piena funzionalità. Il personale, inoltre, dovrà essere formato, con riguardo ai comportamenti più adeguati da tenere in caso di allarme e pericolo.

Particolare attenzione viene riservata alla tutela dei dati personali, prevedendo che le informazioni raccolte con i sistemi di videosorveglianza e di rilevazione biometrica siano trattate secondo le prescrizioni del Garante per la privacy.

“La collaborazione e la condivisione di strategie operative pagano in termini di risultati”, ha detto il prefetto di Firenze, Andrea De Martino. “Sono fiducioso che il protocollo rafforzerà ulteriormente il livello di sicurezza, anche per l’impegno ad adottare strumenti tecnologicamente avanzati di difesa passiva”.

La Toscana dà l'esempio: firmato il protocollo tra Prefetture e Poste italiane per garantire maggiore sicurezza agli sportelli. Sotto, una delle sale di controllo che la società ha organizzato a Roma
La Toscana dà l'esempio: firmato il protocollo tra Prefetture e Poste italiane per garantire maggiore sicurezza agli sportelli. Sotto, una delle sale di controllo che la società ha organizzato a Roma



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