Ci sono prestazioni che rendono (come consegnare una lettera in città) e altre che non sono remunerative (come portare lo stesso plico in una sperduta località di montagna). Per ovviare al problema e assicurare un’equa distribuzione degli oneri sia a chi garantisce il servizio universale -ossia Poste italiane- e chi si occupa soltanto di tratte o oggetti pregiati, è stato introdotto un fondo di compensazione. Durante il 2008, il costo ha raggiunto i 669 milioni; 364 sono stati coperti dallo Stato ma restavano altri 305, il cui saldo spetta agli operatori. “Anche in vista -precisa il nuovo decreto- della completa liberalizzazione del mercato postale, fissata dalla direttiva 2008/6/Ce al 31 dicembre 2010”, per il contributo il ministero allo Sviluppo economico ha confermato l’aliquota adottata negli ultimi esercizi, pari al 3% (il limite massimo è il 10%) degli introiti lordi conseguiti nell’anno. Il versamento all’erario, in capo ai soggetti titolari di licenza individuale, deve essere effettuato entro il 30 settembre.
Il costo del servizio universale sfiora i 670 milioni
31 Lug 2009 10:34 - NEWS FROM ITALY
È la stima valutata per il 2008; lo Stato vi contribuisce con 364 milioni. Il resto verrà pagato dagli operatori con una quota del 3% sugli introiti lordi