La storia è ambientata negli anni Novanta; nonostante la “Milano da bere” sia già sostanzialmente alle spalle, la vita gira ancora veloce, i soldi sono facili, le illusioni risultano più affascinanti della realtà. Il Dottore, protagonista di “Voglio dirti” (204 pagine, 15,00 euro, Besa editrice), incarna questo mondo. Non ha nome, perché la sua identità va svelandosi con il crescere della storia, anche attraverso il costante rimando all’immaginario dell’autore (il giornalista Gianni Tursi, al suo primo romanzo), sempre sospeso tra racconto e citazione, tra realtà e fantasia.
Milano, Parigi, Berlino, Costa Azzurra e Saint Barth sono i luoghi del racconto che vedono il Dottore come indiscusso mattatore, dotato del giusto cinismo, arma che usa per attaccare ma anche per schernirsi. Le donne lo adorano, gli uomini di potere gli fanno la corte, lui non teme la ribalta, ma la verità è un’altra: si sente profondamente solo. A riflettori spenti i suoi occhi tornano tristi, la sua anima non sa cosa farsene del successo. Ed è proprio quando chi non si è mai fatto prendere cede all’amore, che i guai incominciano…
L’occhio del collezionista, però, cade su un altro dettaglio: la copertina con tanto di richiamo postale. Anche questa volta, si conferma un fatto: il grafico non è filatelista. Se lo fosse stato, avrebbe saputo che il francobollo con la Marianna di Thierry Lamouche è uscito soltanto l’8 gennaio 2005 e posto in vendita generale due giorni dopo.