Se ne parla da tempo, ma sembra che il progetto di far convergere tutti gli operatori postali presenti su internet al dominio di primo livello “.post” abbia compiuto un nuovo passo in avanti. E a confermarlo è direttamente l’Unione postale universale. L’Upu è la prima agenzia dell’Onu a sviluppare un accordo con la Internet corporation for assigned names and numbers, cioè con l’ente che si occupa di disciplinare la rete. Facendo così da battistrada per ulteriori istituzioni. Le aziende del settore oggi impiegano la ragione sociale abbinata al dominio nazionale (ad esempio, Poste italiane è raggiungibile all’indirizzo www.poste.it), ma in futuro i vari “.it”, “.fr”, “.de” potrebbero essere associati o addirittura sostituiti dal suffisso “.post” (per proseguire nell’esempio, un www.posteitaliane.post). Secondo gli esperti, la formula “.post” rappresenta “una piattaforma che permetterà di innovare nel settore dei servizi postali a scala mondiale e di collegare tra loro dimensione fisica ed elettronica”. L’obiettivo è garantire maggiore facilità di accesso ai singoli operatori -quindi, una migliore visibilità- e soprattutto sviluppare la sicurezza dei siti collegati, poiché sarà possibile il controllo diretto del server. Siti sempre più a rischio, come il misterioso caso capitato proprio a Poste italiane tre settimane fa insegna: il problema non è ancora stato sistemato del tutto, visto che l’area riservata alla stampa risulta irraggiungibile dal 10 ottobre. Non mancano, per tornare al nuovo dominio, le altre sfide: ad esempio, lo sviluppo di prestazioni innovative, fra cui la posta ibrida, ma anche la comunicazione, i servizi di identità e la gestione amministrativa che si basano sulle applicazioni elettroniche. Il progetto figura nell’agenda del consiglio di amministrazione dell’Upu, riunito in questi giorni a Berna.
Con “.post” tutti gli operatori
06 Nov 2009 18:22 - FROM ABROAD
Svolta nel progetto sostenuto dall’Upu per arrivare ad un unico dominio. Dietro, vi sono le esigenze di visibilità, sicurezza e sviluppo