Erano anni che non giungevano così tanti interi postali: il 2009 conta sei cartoline italiane, lo strano contenitore sammarinese per l’“Anno europeo della creatività e dell’innovazione”, un aerogramma e cinque cartoline del Vaticano, una cartolina dello Smom. Buona parte della produzione è uscita nelle ultime settimane, in vista di “Italia 2009”.
Come mai? “Quest’anno -spiega il presidente dell’Unione filatelisti interofili, Carlo Sopracordevole- è stato particolare per l’Italia in ragione del «Festival internazionale della filatelia» di Roma. Ma, a parte questa circostanza, mi auguro ci si sia resi conto che emettere qualche intero in più tiene vivo il settore. Seppur minoritario, non manca di collezionisti, che portano sempre introiti alle casse di chi li emette. Così, anche San Marino si è fatta viva e lo sarà pure l’anno prossimo. Il Vaticano si è tenuto con le consuete produzioni. A volte, basta soltanto disporre della persona giusta che suggerisca e di quella che recepisca il suggerimento”.
L’arrivo delle novità è un bene o un male per la specializzazione? “Sicuramente un bene, purché non si esageri: gli interi occupano spazio e un’eccessiva abbondanza può finire per intasare gli spazi domestici destinati alle collezioni. Semmai, si tratta di stabilire quale sia la giusta misura. Troppi pezzi potrebbero diventare controproducenti ma quelli di quest’anno non mi sembrano tanti, specie in rapporto a quanto si fa in altre nazioni”, come i numerosissimi “prêt-à-poster” francesi.
A proposito di “Italia 2009”... Perché non c’era una sezione dedicata agli interi? “La manifestazione non prevedeva la partecipazione di tutte le classi filateliche e quella degli interi non era prevista già nel momento in cui fu organizzata. È un fatto che ciò sconti lo scarso interesse dimostrato negli ultimi tempi dalla ex divisione filatelia di Poste italiane, che ora, però, mi pare stia attraversando una promettente fase di cambiamento. È anche un fatto obiettivo che le collezioni di interi siano difficoltose, perché il materiale valido si reperisce con fatica e, per tale motivo, non sono numerose. Anche all’estero è così... Le stesse giurie internazionali si dimostrano impreparate a dare giudizi obiettivi, cosa che non stimola certo le partecipazioni”.