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editor Fabio Bonacina

27144 news from 8/3/2003

Rispetto all’anno scorso, gli italiani sprecano maggior tempo in attesa del proprio turno, soprattutto per fare vaglia e conti correnti

Le Poste? Non sempre risultano di facile accesso, anche se la lista nera vede nelle posizioni più critiche altri servizi di pubblica utilità, a cominciare da pronto soccorso (54,7%), forze dell’ordine (38,5%), uffici comunali (34,8%), supermercati (30,3%) e solo dopo sedi postali (27,1%). Permangono, inoltre, differenze a livello territoriale: le famiglie residenti nel Mezzogiorno, infatti, “risultano particolarmente sfavorite” nel raggiungere tutte le prestazioni rilevate. “Il divario diventa più contenuto solo nel caso di negozi di generi alimentari e mercati”.

A sostenerlo è l’Istat, che oggi ha presentato l’“Annuario statistico italiano 2009”, cioè la più importante pubblicazione generalista dell’Istituto, organizzata in ventisei capitoli. Gli aspetti specifici si trovano nell’undicesimo, intitolato “Famiglie e aspetti sociali vari”.

Qui emerge un ulteriore elemento significativo: nel 2009 la popolazione maggiorenne che si è presentata almeno una volta agli sportelli varia dal 72,9% per gli uffici postali al 46,3% per le anagrafi. In una situazione intermedia (49,8%) si collocano i centri amministrativi delle aziende sanitarie locali. Rispetto all’anno scorso, si registra un generale aumento delle persone che dichiarano tempi di attesa superiori ai venti minuti per tutte le tre tipologie considerate. Gli incrementi più significativi, tuttavia, si sono rilevati per le operazioni svolte presso gli uffici postali e, in particolare, per vaglia (dal 34,6% al 39,6%) e conti correnti (dal 43,6% al 48,6%).

Secondo le valutazioni raccolte dall'Istat, nel 2009 rispetto al 2008 gli italiani hanno trascorso più tempo in fila agli sportelli postali
Secondo le valutazioni raccolte dall'Istat, nel 2009 rispetto al 2008 gli italiani hanno trascorso più tempo in fila agli sportelli postali



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