Pezzi particolarmente blasonati, provenienti dalle collezioni, ad esempio, di Giulio Bolaffi, Maurice Burrus, Philipp von Ferrary e Renato Mondolfo. Ed ora presenti in quella di Paolo Vaccari, che verrà proposta nella sezione riservata ai soci del Club de Monte-Carlo de l’élite de la philatélie durante l’ormai imminente “Monacophil”. Intitolato “Ducato di Modena - Errori tipografici 1852-1859”, lo studio si articola in trentadue fogli. Non considera le varietà di stampa, molto più frequenti e casuali, come l’assenza di punto prima o dopo la cifra, il punto più grosso, la mancanza di una dicitura. Si sofferma, invece, sulle sviste incorse nella fase di composizione della tavola da stampa, che perciò si ritrovano sempre nella stessa posizione. “I francobolli che presentano gli errori tipografici -spiega lo stesso Paolo Vaccari- sono sempre stati considerati i più interessanti fra le anomalie degli Antichi Stati Italiani e vengono elencati e quotati nei più prestigiosi cataloghi mondiali. Ciononostante, oggi siamo in pochi ad occuparci di quelli riguardanti il Ducato di Modena, a causa della loro rarità: molti tipi non superano la decina di esemplari, mentre alcuni risultano noti in un numero di esemplari inferiore al cinque. Due sono addirittura unici”. L’esperto parteciperà anche alla sezione delle cento rarità, in questo caso proponendo un reperto di Lombardo-Veneto. “Si tratta -precisa- del francobollo per giornali da 1,05 soldi emesso nel 1863. Porterò il massimo blocco conosciuto, costituito da quindici pezzi ancora sulla loro fascetta originale”. In calendario dal 4 al 6 dicembre, la manifestazione avrà come punto di riferimento le terrasses de Fontvieille. Accanto alle mostre (questa volta il protagonista principale sarà il Belgio), è previsto il convegno commerciale. L’orario di apertura è 10-18, con la chiusura anticipata alle 16 per domenica. L’ingresso è libero.
Gli errori di Modena arrivano a Monaco
27 Nov 2009 01:42 - NEWS FROM VACCARI
Tra le collezioni della prestigiosa manifestazione di settimana prossima, quella di Paolo Vaccari sui francobolli dell’antico Ducato. E non solo...