Da un estremo all’altro. Un tempo il noleggio delle caselle postali era gratuito, quindi si era creato il circolo vizioso: negli uffici postali dotati del supporto i contenitori risultavano perennemente indisponibili perché nessuno vi rinunciava. Da quando è stato introdotto il canone annuo, la situazione si è sbloccata, anche perché l’onere è gradualmente aumentato nel tempo. Nel 2009, ad esempio, la casella piccola è costata 35,00 euro, la media e quella aperta 42,00, la grande 50,00. La vera e propria stangata arriverà a gennaio, quando la piccola e l’aperta saliranno a 100,00 euro tondi, la media a 150,00 e la grande a 200,00. Con un incremento, dunque, che va dal 186% al 300%. Scelta insensata, che provocherà la rinuncia da parte di numerosi utenti, con una ripercussione su Poste italiane. Partendo dal dato di fatto che chi la chiede è principalmente un’azienda o comunque un grande utente, saranno i portalettere della società a dover garantire il recapito, finora assicurato in proprio dall’interessato. Per giustificare l’aumento, la società spiega di voler “offrire servizi in linea con i bisogni del mercato”; per questo ha inglobato, “gratuitamente”, tutte le prestazioni accessorie: ossia la possibilità di farvi pervenire gli ormai vetusti fax e l’estensione dell’impiego fino a due familiari. Servizi che prima si pagavano a parte solo se si richiedevano, e che comunque costavano tra i 18,00 (fax) e i 25,00 euro (a familiare per la casella grande).
Aumenti folli per le caselle postali
15 Dic 2009 20:53 - NEWS FROM ITALY
Addirittura quadruplicato il costo di quella più grande, ma anche per le restanti sono stangate