Non solo Cavour: anche un altro protagonista dell’Ottocento, Massimo Taparelli d’Azeglio (1798-1866), non ha mai avuto, finora, uno specifico francobollo. Fu proprio lui, anzi, in qualità di presidente del Consiglio, a chiamare il conte -era il 1850- nel suo ministero, scelta che gli costò la carica: il “connubio” di Cavour con Urbano Rattazzi lo indusse, due anni dopo, alle dimissioni.
L’attività politica, alternata con la pittura e la scrittura di romanzi storici, non fu abbandonata. Tanto che nel 1860 divenne il primo governatore della neonata Provincia di Milano. Il 15 gennaio di un secolo e mezzo fa si tennero le elezioni provinciali (e comunali) che avrebbero portato a formare il primo Consiglio, poi convocato il 5 marzo. Allora, l’Ente risultava costituito da 5 circondari (Abbiategrasso, Gallarate, Lodi, Milano e Monza), 39 mandamenti e 498 Comuni.
“A questa importante ricorrenza -sottolinea l’attuale presidente, Guido Podestà- è dedicato anche un apposito francobollo nazionale”. Il 60 centesimi non uscirà subito, ma il 19 marzo, primo giorno del salone collezionistico “Milanofil”. E nel soggetto -ha confermato oggi palazzo Isimbardi- comparirà proprio il d’Azeglio.
“La storia -prosegue Guido Podestà- ci aiuta a capire meglio il presente e consente di proiettarci, preparati, verso il futuro: proprio per questo la mia amministrazione intende celebrare i 150 anni della Provincia di Milano evidenziandone il ruolo, le competenze e rafforzando la sua identità ed il suo legame con il territorio... La storia è non solo depositaria di avvenimenti, ma proiezione di valori, di esempi di persone che hanno lasciato il segno”.
L’emissione, inserita nel percorso “Le istituzioni”, ha un precedente: il 45 centesimi del 5 dicembre 2005 per il sessantesimo anniversario della ricostituita Provincia di Caserta.
In programma, accanto al nuovo tributo dentellato, almeno per il momento non sono contemplati annulli speciali (il giorno 28, per combinazione, un manuale sottolineerà i quarant’anni della Regione Lombardia). Previsti, tuttavia, percorsi storico-artistici-culturali ed enogastronomici-naturalistici; “ci consentiranno di portare il sole nelle nostre case in quanto ci aiuteranno a condividere, con i nostri figli, interessi, curiosità, momenti da ricordare”.