Quattordici anni per omicidio preterintenzionale al cinquantaduenne Paolo Stroppiana, accusato della scomparsa di Marina Di Modica, il cui corpo non è mai stato trovato. Lo ha deciso oggi la Corte d’assise d’appello di Torino.
Intanto, il giornalista e regista Enrico Compagnoni ha dedicato un libro all’imputato. È “Il filatelico” (230 pagine 18,00 euro), che ricostruisce la storia di due donne. L’8 agosto 1989 è sparita nel nulla Camilla Bini, collega di Paolo Stroppiana alla Bolaffi e sua coetanea. L’8 maggio 1996 è stato il turno della logopedista quarantenne Marina Di Modica, che quella sera pare avesse un appuntamento con lo stesso dipendente dell’azienda torinese.
Processato per l’uccisione della Di Modica, Stroppiana era stato condannato in due gradi di giudizio, ma la Cassazione aveva annullato con rinvio alla Corte d’appello, mentre il diretto interessato ha continuato a dirsi innocente.
Il libro-inchiesta -commentano dalla casa editrice, la Kaos- “ricostruisce i contorni di uno scioccante enigma rimasto insoluto anche a causa di inerzie investigative e depistaggi”. Al centro di tutto c’è la figura dell’imputato, “la cui biografia è percorsa da svariate oscurità: a partire dagli ambigui trascorsi di estremista neofascista «pentito» al momento dell’arresto, fino alla sua vocazione di disinibito playboy, passando per una notevole propensione al cinismo e alla menzogna”.