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editor Fabio Bonacina

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Doppia la tappa folcloristica 2010, che richiama due manifestazioni tradizionali, una ad Acireale e l’altra ad Oristano

Doppia e completamente insulare la tappa 2010 dedicata alla serie “Il folclore italiano”. Come si sapeva, protagonisti saranno il Carnevale d’Acireale (Catania) e “Sa sartiglia” di Oristano, sintetizzati da due gradevoli 60 centesimi tirati in quattro milioni di pezzi ognuno e in distribuzione dal 12 febbraio.

Nel primo caso l’autore, Gaetano Ieluzzo, ha rappresentato uno dei tanti carri allegorici grotteschi, realizzati in cartapesta dai maestri acesi e che sfilano per le strade della cittadina, mentre sullo sfondo spicca la cattedrale. “Vanta un’antica tradizione -spiegano i sostenitori riferendosi alla festa- e già dalla fine del ‘500 se ne parla. A quei tempi aveva ancora il carattere di una manifestazione spontanea e la partecipazione di popolo era pressoché totale”. Dal tiro di uova marce ed agrumi va raffinandosi e arricchendosi con i poeti popolari abili nell’improvvisare rime per le strade e nelle piazze. La sfilata di carrozze e i giochi arrivano nell’Ottocento; un secolo dopo -nell’ambito del nascente turismo di massa- si aggiungono le maschere, i carri, le macchine infiorate.

La seconda carta valore è dovuta a Tiziana Trinca e propone la storica giostra cavalleresca “Corsa alla stella”, mentre il personaggio principale, il Componidori, è rappresentato negli abiti tradizionali caratteristici sia del Gremio (cioè dell’associazione) dei contadini che di quello dei falegnami; galoppa lungo la via della chiesa di santa Maria Assunta, che svetta sullo sfondo. La ricorrenza ha le sue origini nell’Europa medievale delle crociate; anche la “Sartiglia” così come è giunta ad oggi -spiegano dalla Fondazione omonima- “è da considerarsi come un pubblico spettacolo, organizzato allo scopo di intrattenere e divertire”. Si inserisce nell’ambito più generale delle corse all’anello, cioè di abilità. Probabilmente, in età spagnola era organizzata dal Comune e solo in seguito è stata affidata ai sodalizi di mestiere, che ne hanno perpetuato il cerimoniale.

Il bollettino illustrativo è stato firmato dai rispettivi sindaci, Nino Garozzo e Angela Nonnis (che è anche presidente della Fondazione); gli annulli fdc saranno impiegati agli sportelli filatelici locali.

I due esemplari, che richiamano le tradizioni di Sicilia e Sardegna
I due esemplari, che richiamano le tradizioni di Sicilia e Sardegna



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