Una giornata intensa e soprattutto in grado di toccare ed approfondire i mille aspetti della filatelia, e pure oltre. È il caso dell’intervento dovuto al direttore del Museo del Risorgimento di Bologna, Otello Sangiorgi; la struttura che coordina “si occupa di valorizzare la conoscenza storica” e, in tale contesto, riesce ad ospitare -tra le pochissime in Italia- una sezione di filatelia e storia postale, grazie alla donazione di Giorgio Tabarroni. Perché anche questo è “Filatelica”, la manifestazione voluta dal forum “Filatelia e francobolli”, che ieri a Bologna -con il supporto logistico di Antonello Cerruti- ha tenuto la giornata principale del suo quarto congresso.
Collezionismo filatelico significa valorizzare il materiale d’antan, come ha fatto Giannarosa Righetti Mazza: attraverso il suo sito, vuole illustrare il modo in cui si scriveva una volta, tenendo presente che “soprattutto in Italia abbiamo avuto documenti molto raffinati”.
Oppure richiama l’approfondimento tecnico. Da una parte, Paolo Vaccari ha esaminato il 2 lire “De La Rue” del 1863 e le difficoltà per distinguere la tiratura di Londra da quella di Torino (grazie alla colla, è un’operazione relativamente più semplice per il nuovo, ma non per l’usato o per il documento intero, con i quali può essere utile ricorrere ai caratteri dei testi sulla cimosa o alla dentellatura). Dall’altra, Mario Merone ha illustrato le numerose variazioni di colore per l’emissione ottocentesca targata Regno di Napoli (le tinte -ha ricordato il controrelatore Pietro Borzillo- ora appaiono diverse da quelle originali e ancora differenti saranno in futuro, da qui una concreta difficoltà nell’attribuire una classificazione di riferimento). Senza dimenticare -lo ha sottolineato Alberto Coda Canati- gli aspetti qualitativi, un “argomento molto scivoloso” per le variabili e, in ultima analisi, per la soggettività che comporta.
Naturalmente, filatelia vuol dire pure approfondimento storico e postale, anche su argomenti molto specifici. Un esempio lo ha dato Roberto Petrone, impegnato nell’illustrare le tracce lasciate sui documenti dalle linee di navigazione attive nell’arcipelago toscano tra il 1900 ed il 1943. Storia che guarda all’attualità, visto che, per il servizio, nel 2010 si è tornati alla concessione ai privati. È un settore forse poco studiato, ma che può essere esteso ai contenuti delle lettere, come hanno sostenuto il controrelatore Luca Lavagnino e il moderatore Lorenzo Carra. Un altro spunto è venuto da Costantino Caruso: si è ispirato alle sue origini abruzzesi per affrontare il lavoro di Francesco Paolo Michetti, autore della omonima serie, quella caratterizzante il primo periodo del regno di Vittorio Emanuele III. Ancora più specifico il secondo intervento di Paolo Vaccari: in alcune slide ha sintetizzato l’esito di cinquantacinque anni di ricerca sulla posta a Vignola. Una evoluzione che parte dal lontano 1666 ed arriva a... l’altro ieri.
Ancora, filatelia può voler dire fissare l’attenzione su punti lontani, magari un’isola deserta, per esempio Clipperton, che si trova a 1.300 chilometri da Acapulco. Deserta ma fino ad un certo punto, visto che dopo una indagine specifica, quella di Fabio Vaccarezza, sono emersi strani francobolli, timbri di navi e persino omicidi ed azioni di spionaggio.
A ruota, i primi commenti. “Un inizio dei lavori soddisfacente”, dice il presidente del forum, Giovanni Piccione. “Una buona presenza sia nella mattina che nel pomeriggio nonostante la giornata feriale. La partecipazione ai dibattiti è stata attiva, segno che gli argomenti trattati hanno incontrato l’interesse dei partecipanti. E la soddisfazione è stata espressa dai convenuti sia per il luogo che per la qualità dei lavori”.
La manifestazione proseguirà questa sera alle 18.45 (con Franco Moscadelli che parlerà di trucchi e falsificazioni) e domenica mattina alle 10.30 (con Alessandro Arseni su quattro decenni di filatelia italiana). Come la giornata di venerdì, l’appuntamento è organizzato presso l’hotel Savoia Regency (via del Pilastro 2, Bologna).