Ancora in questo momento, sul suo sito personale compare -oltre all’avviso, aggiunto a metà mattinata, della conferenza stampa per le 11.30 di oggi- l’appuntamento di domani, ossia la cerimonia per il varo del foglietto dedicato al centocinquantesimo dalla spedizione dei Mille. Non più -come ad un certo momento era sembrato- in Sicilia, ma direttamente a Roma, forse per seguire da vicino la vicenda per l’acquisto dell’immobile che lo ha travolto.
Da pochi minuti Claudio Scajola ha rassegnato le dimissioni da ministro allo Sviluppo economico. Quindi, anche il settore postale e quello filatelico restano senza un riferimento politico.
Ancora il 29 aprile aveva dichiarato: “Non mi lascio intimidire. Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente. Colpisce con una violenza senza precedenti il mio privato e la mia famiglia... La mia coscienza è pulita. Proseguo con la massima serenità il mio lavoro”. Ma le cose sono andate diversamente e, negli ultimi giorni, sono peggiorate. Tanto che ieri sera ha interrotto la visita in Tunisia. “Le mie dimissioni -ha detto poco fa ai giornalisti- permetteranno al Governo di andare avanti con il lavoro”, al quale “anche io ho contribuito”.
Tra le ipotesi per la successione, quella del viceministro, Paolo Romani.