Vorrebbe richiamare un blocco d’acciaio, per questo l’insieme -almeno a giudicare dall’immagine elettronica- appare un po’ funereo, e l’aquila che vi campeggia rende ancora più difficile l’interpretazione, specie davanti ad un pubblico straniero. Ma quello che caratterizza l’emissione è un altro dettaglio: l’impiego di un inchiostro speciale che “consente al francobollo di essere attratto dai magneti”.
È il 3,30 euro che il 28 giugno -non più il 19 dello stesso mese- renderà omaggio alla Federazione delle imprese siderurgiche italiane, vale a dire la Federacciai. Esce un secolo dopo l’inaugurazione, a Bagnoli (Napoli), del primo stabilimento italiano a ciclo continuo completo.
Ben più recente, invece, è la vita della Federazione, vera protagonista del tributo: nasce il 16 dicembre 1988 dalla fusione di tre realtà: l’Associazione industrie siderurgiche italiane (Assider), la Industrie siderurgiche associate (Isa) e l’Unione siderurgica italiana (Usi). Così da creare -dicono dalla sede- “un organismo, apolitico e senza scopo di lucro, che avesse l’obiettivo di promuovere unitariamente le iniziative in campo economico, finanziario, tecnico e scientifico” destinate al settore. Oggi coinvolge circa 150 aziende, che realizzano e trasformano oltre il 95% della produzione nazionale.
La carta valore, inserita nella serie “Made in Italy”, offre il logo del sodalizio; è prodotta in un milione e mezzo di esemplari, organizzati in fogli da venticinque. L’annullo inaugurale sarà impiegato presso lo sportello filatelico di Milano Isola, che si trova in via Sassetti 27; il bollettino illustrativo è dovuto al presidente, Giuseppe Pasini.