Dopo la prima seduta della rinnovata Consulta per l’emissione delle cartevalori postali e la filatelia, svoltasi oggi pomeriggio, due aspetti sono evidenti. Ed entrambi sconfessano le linee che l’ex ministro allo Sviluppo economico, Claudio Scajola, aveva fissato in merito alla politica filatelica nazionale.
Da una parte il numero delle emissioni, che avrebbe dovuto fermarsi a quaranta. Le voci programmate nel 2010, sia pure con qualche accorgimento tecnico (come l’accorpamento in un’unica serie degli omaggi allo scrittore Ennio Flaiano e al giornalista Mario Pannunzio), hanno decisamente superato il limite ipotizzato, e non è detto che la lista sia stata completata.
Per il 2011 le cose potrebbero risultare sulla stessa, generosa, apertura. In occasione del secolo e mezzo dell’Unità d’Italia, ad esempio, dovrebbe giungere una serie più che robusta. D’altro canto -ha detto il viceministro Paolo Romani, che ha presieduto la riunione alla fine svoltasi negli uffici situati in largo Pietro di Brazzà- “il centocinquantesimo accade una volta sola”.
L’altro elemento che è apparso fallire -forse per il periodo, o forse per qualche ragione diversa- è l’apertura ai rappresentanti della società nazionale. Ad esclusione dei delegati ministeriali, postali e della filatelia, la sola persona esterna (per modo di dire, visto che è stato più volte ospite alle manifestazioni collezionistiche di Riccione) che ha partecipato è stato il presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà. Il quale, non a caso, ha contribuito a ricordare la figura del giornalista e storico consultore Renato Russo, scomparso il 24 giugno.