Spiraglio per il servizio postale a Carrara, e ad annunciarlo è il sindaco Angelo Zubbani. Lo stesso amministratore che un anno fa ha firmato il bollettino illustrativo per il francobollo dedicato alla protesta, in piena Seconda guerra mondiale, delle donne contro i tedeschi.
Da Firenze, la direzione generale di Poste italiane -dice il primo cittadino- “interverrà immediatamente per migliorare le condizioni della sede di via Apuana”, così da alleviare i disagi agli utenti in questo periodo dal termometro impazzito. “Ma è importantissimo sottolineare l’impegno per un intervento di riqualificazione immediato sull’intero edificio di via Mazzini”, sede delle Poste centrali ed ormai chiuso.
Il direttore dell’ufficio di via Apuania “mi ha confermato l’intenzione di lasciare quanto prima quei locali che, per loro natura, dovevano essere considerati come soluzione temporanea e transitoria. Questi ambienti, per le loro dimensioni, per la dislocazione e per il caldo torrido di questi giorni, diventano rapidamente poco «vivibili» e la direzione di Poste italiane pur ribadendo di avere seguito la normativa per la sicurezza sui luoghi di lavoro si è impegnata ad intervenire per risolvere i problemi intervenendo sugli infissi dell’ingresso con nuovi dispositivi. Su questo impegno non abbasseremo la guardia affinché i cittadini e i dipendenti possano godere di condizioni migliori ma ritengo ugualmente importante avere appreso ufficialmente che per il progetto di riqualificazione dello storico edificio di via Mazzini è stata esperita la gara d’appalto e i lavori, secondo quanto informa Poste italiane, inizieranno entro il corrente mese di luglio per un investimento che risulta il maggiore in termine di budget di tutti gli uffici postali della Toscana per l’anno in corso”.
“Vaccari news” ha voluto sentire anche lo stesso operatore postale. La società spiega che l’ubicazione di via Apuana è un ripiego, il cui problema è dato dalle dimensioni. Sostituisce la sede centrale, quella monumentale (venne costruita tra il 1933 e il 1934 su progetto di Giuseppe Boni), oggi chiusa a causa dei lavori. Questi vengono definiti “di grande entità”, per i quali ”dovrà essere fatta la gara”; quindi, “non si possono definire i tempi” di ritorno ad una situazione ordinaria.