Le ipotesi sono state convalidate: il francobollo che dal 27 ottobre, cioè dal giorno dell’emissione, renderà omaggio al pittore delle regine Pietro Annigoni (i filatelisti lo ricordano soprattutto per l’immagine di Elisabetta II, impiegata negli anni Sessanta sulle produzioni dentellate di diversi Paesi collegati a Londra) offre l’autoritratto giovanile risalente al 1946. Autoritratto oggi conservato a Firenze presso il Museo nazionale che porta il suo nome e che lo impiega praticamente come proprio simbolo.
Una realtà, quella dell’allestimento, voluta dall’Ente Cassa di risparmio di Firenze e ospitata a villa Bardini; raccoglie una selezione di opere di varia epoca, tecnica e soggetto appartenute al pittore e della sua famiglia. Sono “esempi di un’attività lunga e proficua che rivestono un particolare significato in relazione alla loro provenienza, e che vengono a costituire il nucleo esemplare di futuri possibili accrescimenti museali, atti a ulteriormente testimoniare l’importanza di quello che fu certamente uno degli artisti più singolari del secolo appena trascorso, la cui immediatezza nel proporsi allo spettatore con un linguaggio rispettoso dei canoni comunicativi tradizionali non deve trarre in inganno riguardo la complessità intellettuale sottesa a questa sua scelta espressiva, e dunque alla non univoca chiave di lettura dell’opera”.
La carta valore, inserita nella serie “Il patrimonio artistico e culturale italiano”, è tirata in quattro milioni di copie; sarà venduta a 60 centesimi ed obliterata con gli annulli fdc allo spazio filatelia di Milano, la metropoli che gli diedi i natali un secolo fa, il 7 giugno 1910, e allo sportello filatelico del Firenze Vr, città in cui morì il 28 ottobre 1988. Il bollettino illustrativo porta la firma del presidente dello stesso Ente, Michele Gremigni, e del sindaco fiorentino Matteo Renzi.