Sabato scorso la riunione dei soci e l’attribuzione di due gran premi all’interno di “Verona 2010”, la mostra allestita durante il convegno commerciale di “Veronafil”. Ed ora il quadro della situazione, presentato a “Vaccari news”. Tempo di bilanci, ma guardando al 2011, per l’Associazione italiana collezionisti posta militare.
“Sono felice -ammette il presidente, Piero Macrelli- di come le cose stiano andando. Negli ultimi due mesi abbiamo fatto settanta nuovi soci, ed una ventina soltanto nel fine settimana, proprio durante «Veronafil». Ora stiamo raggiungendo gli ottocento iscritti, cifra che conferma l’Aicpm come la più corposa società del settore”.
Da sei anni la quota è fissata a 40,00 euro, ed anche per il 2011 non verrà ritoccata. “In cambio, questa volta gli aderenti hanno ottenuto i quattro numeri, più uno speciale, del trimestrale «La posta militare», cui a Verona si è aggiunto il poderoso lavoro di Luigi Sirotti intitolato «La Repubblica sociale italiana»” (già 240 le copie consegnate ai soci che le avevano prenotate). Senza dimenticare i servizi interni, come la ricerca e la cessione del materiale ed il momento espositivo.
E per l’anno prossimo? “Confermiamo sostanzialmente quanto già proposto; stiamo lavorando sul nuovo volume, seguito da Valter Astolfi e riguardante uno dei servizi meno conosciuti, quello dei telegrafi, e la sua evoluzione dagli Antichi Stati al Regno d’Italia. Se poi dovesse saltare fuori un’altra proposta interessante, potrebbe starci... Confermiamo anche la mostra, un aspetto che ci sembra importante; non è un caso se abbiamo appena attribuito due gran premi, andati a Renato Giacomantonio e Antonio Ferrario. Dopo il salto nel 2009, speso per organizzare il «Festival internazionale della filatelia», nel 2010 siamo tornati a Verona, dove è stato fatto qualcosa di più: abbiamo voluto ricordare la nascita della stessa Aicpm, avvenuta nel 1974 a Prato, ringraziando con un presente tutti i soci fondatori rimasti. Alcuni l’hanno ritirato proprio sabato sera durante il palmarès”.
“Ciò che ci dà la spinta -conclude il presidente- è la soddisfazione dei soci: apprezzano quello che viene fatto e ci invogliano a fare sempre di più”.