Al pari ad esempio degli Stati Uniti, il Belgio annuncia con anticipo l’annata in arrivo, fornendo i titoli e addirittura le relative immagini. Forse esagerando, perché in tal guisa queste vengono “bruciate”.
Ad ogni modo, il programma 2019 di Bruxelles è sul tavolo, almeno nelle linee portanti e possibili aggiustamenti in corso d’opera a parte.
Fra i titoli, “Animali al lavoro”, i quattro secoli del celebre “Manneken Pis”, il centenario dell’estinzione inerente al micro Stato di Moresnet, l’Imprimerie du timbre (la stamperia venne fondata nel 1869), “Impollinatori eccezionali”, l’impegno nello spazio, il mezzo secolo del codice postale, la PostEurop, “Geometria nella natura” (la forma a stella), i centocinquant’anni del primo tram a trazione equina, l’anatomia dei millennial, la piazza di Lovanio, il pittore Pieter Bruegel il Vecchio, “La diversità fa la forza”, i vincitori nazionali a Le Mans, la Liberazione dai tedeschi nel settantacinquesimo, il Natale. Tra gli ordinari, verrà rinnovato il francobollo da impiegare per le partecipazioni al lutto.