“Oggi si apre «Veronafil» ed avremo il materiale scelto per l’asta del 23 giugno con noi, ad esclusione di alcuni degli articoli più ingombranti”, ricordano dalla società Vaccari, che resterà in Fiera anche domani. “Tutto, comunque, potrà essere esaminato presso la nostra sede di Vignola (Modena), dal 20 giugno su appuntamento. Nel frattempo, i lotti sono consultabili anche dal sito, dove le descrizioni, di cui parte integrante sono le immagini, sono state eseguite da Paolo Vaccari, ad eccezione della sezione dedicata alla posta aerea, curata da Silvia Vaccari. Quanto alle offerte, saranno accettate fino alle ore 17 del 22, ricordando che per chi acquista non vi sono commissioni (normalmente dal 20% al 22%) sul prezzo di realizzo”.
Complessivamente, le voci risultano 1.213 ed una buona parte di queste è dedicata al “cavallo di battaglia” dell’azienda, vale a dire Antichi Stati e Risorgimento.
“È difficile sintetizzare in poche parole quanto sarà in vendita; non mancano i pezzi importanti, ma anche quelli in grado di accontentare un po’ tutte le tasche”.
Tra i primi, ecco il 15 centesimi del III tipo rosso su carta vergata di Lombardo-Veneto usato (lotto 48, 5.000 euro), il 40 azzurro scuro di Modena nuovo con punto dopo la cifra e, unico esemplare noto, l’errore di composizione “Cen. t40” (83, 5.000), il 5 verde della II emissione di Sardegna nuovo (258, 3.800), l’1 grano bruno ruggine di Sicilia senza gomma della I tavola, I stato, con ritocco che il Sassone indica come R7 (313, 6.000), il 60 crazie scarlatto scuro su carta grigia azzurrata di Toscana usato (361, 6.500).
Quanto al capitolo risorgimentale, ecco, sempre quali esempi, alcuni reperti che riguardano il Veneto e il Mantovano nel 1866, tra cui l’invio da Rovigo a Cagliari del 15 luglio: era il giorno della liberazione dagli austriaci e naturalmente porta ancora i francobolli di Lombardo-Veneto, un 3 soldi verde ed un 5 rosso (sarebbero stati validi fino al 19 del mese); insieme, formano il Tricolore. Proviene dalla ex collezione di Albino Bazzi (407, 4.500). Oppure la raccomandata da Dolo a Mestre del 2 settembre seguente: scritta e partita dalla Venezia asburgica, fu portata clandestinamente a Dolo (già italiana) ed arrivò a Mestre il giorno dopo, risparmiando la via di Svizzera; è affrancata con sette tagli da 20 centesimi su 15 (due al verso) secondo l’appena conclusa convenzione (430, 7.500).