Cosa accadrebbe se qualcuno spiasse la corrispondenza altrui? Per risolvere il quesito occorrerà attendere l’autunno, quando il film si confronterà con il pubblico. È “Pop posta”.
Racconta le vicende di alcuni personaggi immersi in un’atmosfera claustrofobica e sopra le righe. Quando un luogo rassicurante come un ufficio postale si trasforma in un incubo, l’unico modo per uscirne è mettere alla prova se stessi: segreti conservati gelosamente verranno a galla, mentre è sempre più difficile riconoscere Bene e Male.
Secondo gli ideatori (Lucia Braccalenti e Luca Castagna, oltre al regista, Marco Pollini), negli ultimi anni l’ufficio postale è diventato “un luogo stravagante, caratterizzato nell’immaginario collettivo da un servizio poco accurato, da lungaggini burocratiche, file interminabili, macchinari obsoleti, personale frustrato e, non ultimo, a rischio di rapine”. Tornando alla storia, la dipendente Alessia, interpretata da Antonia Truppo, costituisce l’inaspettata oppressione di cinque interlocutori. Il finale all’Arena di Verona.
Prodotto da “Ahora! Film”, vede in scena anche Pino Ammendola (nel ruolo di Luigi), Alessandro Bressanello (Lorenzo), Hassan Shapi (Pastore Rafael), Stefano Ambrogi (Antonio), Denny Mendez (Natalia), Annalisa Favetti (Fernanda), Aaron Maccarthy (Freddy), Michele Vigilante (Michele), Dario Conti (Dario), Lucia Batassa (la madre di Antonio).