Sorpresa dalla Yvert & Tellier. Nell’ambito del rinnovamento ai propri cataloghi, ha “scardinato” persino l’area di influenza nazionale.
Il nuovo approccio è evidente con l’Africa. Ad inizio anno “Vaccari news” aveva segnalato il primo volume riguardante il continente in genere; ora è il turno del primo inerente ai soli Paesi francofoni. Ciò vuol dire che non importa più l’attuale dipendenza, o meno, da Parigi.
Il nuovo repertorio tratta, secondo la lingua di Victor Hugo, i capitoli dalla “A” alla “H”. L’Algeria, ad esempio, è annoverata dal 1924 in poi senza interruzioni; l’attuale Gibuti è considerato in funzione del nome: figura come Côte des Somalis (quindi si trova sotto la “C”) per i francobolli dal 1894 al 1967, come Afars et Issas (nella “A”) dal 1967 al 1977 e appunto come Gibuti (nella “D” per Djibouti) dal 1977 ad oggi. La scelta introduce un altro cambiamento logico: voci quali la Cambogia finiranno probabilmente nei mercuriali dedicati all’Asia.
L’attuale titolo, “Timbres d’Afrique francophone - Volume 1”, conta 684 pagine organizzate su quattro colonne con immagini a colori; le valutazioni sono nella moneta comune. In Italia è venduto a 53,50 euro.