Una progressiva implementazione del modello per le consegne “joint delivery”; proseguirà -inoltre- l’impiego di nuove tecnologie a supporto dei processi produttivi, con l’obiettivo di aumentare efficienza e qualità delle prestazioni, massimizzando le sinergie del network logistico-produttivo e valorizzando le potenzialità del gruppo, nonché migliorando il posizionamento competitivo sul mercato dei pacchi.
È la “bussola” orientativa di Poste italiane per il presente trimestre, nonostante l’azienda sia stata declassata da Standard & Poor’s (il giudizio è sceso da “BBB” stabile a “BBB” negativo) e Moody’s (da “Baa2” negativo a “Baa3” stabile), a seguito dell’analoga valutazione inerente al Paese nel suo complesso.
La società guarda pure alla flotta: si stanno introducendo, progressivamente, mezzi alternativi ad alimentazione elettrica per il recapito dei colli (veicoli a tre ruote), in grado di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro, valorizzando altresì il percorso di mobilità ecologica.
Grazie a Postepay spa -costituta l’1 ottobre come istituto di moneta elettronica- lo scopo è diventare la più grande piattaforma di pagamenti digitali che, in sinergia con la rete di distribuzione più capillare, cioè quella degli uffici postali, permetterà di consolidarsi quale “motore di sviluppo e di innovazione per il Paese”. L’ultima nata “intende intercettare e guidare il cambiamento delle abitudini dei consumatori e delle imprese” creando canali, prodotti e servizi integrati. Il primo elemento è “Postepay connect”, offerta congiunta di carte prepagate e prestazioni telefoniche (continua).