Dopo la storia (sintetizzata nella notizia precedente), l’attualità. Oggi, fra corrispondenza (perché viene trattata anche questa) e colli, l’ex centro meccanizzato postale (ora centro di smistamento complesso) di Milano Roserio ogni giorno lavora 1,1 milioni di invii, equivalenti al 10% di tutto il volume nazionale. Un migliaio gli addetti, organizzati per turni che senza interruzione operano dal lunedì al venerdì (il sabato solo al mattino e la domenica dalle 10.30 alle 24). Conta due impianti di smistamento per le lettere di formato standard, uno per le voluminose e per i pacchi, quattro per gli articoli registrati.
Si aggiunge il Multisorting packing system (Mpks). Costato 8 milioni di euro, è attivo dal luglio scorso (per ora è l’unico in azienda, ma entro il 2020 ne verranno installati altri tre); si sviluppa per 243 metri, occupando 3.500 metri quadrati. A pieno regime arriva a coinvolgere settanta persone: gestisce le spedizioni voluminose (plichi e colli, tracciati e non), risulta integrato con il sistema di tracciatura internazionale e con le macchine radiogene della Gilardoni, suddivide il corriere per 400 destinazioni nel Paese. Il suo ritmo è di 15mila pezzi all’ora grazie al sistema di riconoscimento automatico dell’indirizzo e all’eventuale supporto di videocodifica nel caso la lettura a macchina non sia possibile. Con i pacchi, la procedura che non richiede l’intervento umano funziona per il 90% dei casi: nel percorso lungo i nastri trasportatori, ogni oggetto arriva allo scanner che, velocissimo, ne legge tutti i lati per individuare e registrare i dati necessari.
La sede raccoglie e distribuisce i flussi riguardanti parte della Lombardia, ossia le province di Bergamo, Como, Lecco, Sondrio, Varese, nonché quelle di Novara e Verbano-Cusio-Ossola. Parte dei quali sono accolti al “posta service”, dove cioè giungono i plichi portati in quantità dai mittenti o ritirati dal portalettere. Nel pomeriggio il centro riceve gli articoli consegnati all’operatore affinché vengano separati per destinazione e poi immessi nella rete (sette i collegamenti aerei notturni da Montichiari, l’aeroporto del Bresciano che funge da fulcro per tutta la società). L’obiettivo è che l’incaricato, alle 9 del mattino seguente, cominci la consegna ai destinatari della sua zona.
Naturalmente, non ci sono solo i dispacci nazionali. A Roserio spettano le spedizioni da e per le aree extra Unione Europea, in particolare le registrate (fra cui -dettaglio importante- quelle provenienti dalla Cina Popolare); da qui la presenza della Dogana. Il personale di Poste individua quanto passibile di diritti o sospetto, che poi segnala agli agenti per le verifiche. I pacchi veri e propri, invece, vengono gestiti vicino a Malpensa, per la precisione nella struttura di Lonate Pozzolo (Varese), ed i non registrati finiscono accanto all’aeroporto “Enrico Forlanini”, cioè a Peschiera Borromeo (Milano). A quest’ultima sede competono pure i materiali da e per l’Ue (fine).