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editor Fabio Bonacina

27237 news from 8/3/2003

Dedicate principalmente ai maestri veneti e fiorentini, valorizzano centocinque dipinti. Fra essi, “Flora” e “Ritratto di Lucrezia Panciatichi”, utilizzati per le cartevalori postali italiane

Mentre i vertici degli Uffizi presentano il francobollo odierno (notizia precedente), i turisti possono raggiungere i riallestimenti, che permettono di scoprire alcuni richiami filatelici. Nel senso che l’area rifatta propone opere finite ad esempio nelle cartevalori postali italiane.

Si tratta di quattordici sale per i maestri veneti e fiorentini comprendenti centocinque dipinti, un terzo dei quali da tempo nei depositi. Fra essi, ecco “Flora” di Tiziano Vecellio, opera citata nel 150 lire del 15 settembre 1976. Oppure il “Ritratto di Lucrezia Panciatichi” firmato da Agnolo Bronzino, presente nelle cartoline postali “La donna nell’arte” da 800 lire dell’8 luglio 1998, da 800 lire o 0,41 eurocentesimi del 28 gennaio 1999, da 0,41 euro del 2 gennaio 2002, anche con l’iscrizione “Ipzs spa” (questa comparsa lungo il 2003).

I lavori, che hanno riguardato un’area di oltre 1.100 metri quadrati, sono andati avanti per circa un anno, spiegano dalla sede. I colori delle pareti risultano naturali e stesi secondo gli antichi metodi, che li rendono vibranti e vivi: verde per la pittura veneta -un verde ripreso dai tendaggi e dai rivestimenti dei muri che si notano in tanti dipinti del Rinascimento locale- mentre per gli spazi destinati alla scuola toscana è stato scelto un grigio scuro, che richiama la pietra serena dell’architettura del complesso edilizio ospite, ma con un timbro più caldo e vellutato. Le pareti della monumentale sala del Pilastro sono state lasciate chiare, così che l’ambiente evochi una chiesa a pianta centrale: qui sono esposte le grandi pale d’altare del periodo della Controriforma. Vi è infine la zona dedicata alle dinastie, dove i ritratti dei Medici realizzati dal Bronzino spiccano sul fondo grigio scuro.

La sistemazione è stata concepita per migliorare la visione e la comprensione delle opere da parte del pubblico. Ciò è reso possibile anche grazie alle panchine disseminate lungo il percorso, per consentire la sosta e il raccoglimento davanti ai dipinti. “È come se si fosse aperto un secondo, nuovo museo”, annota il direttore, Eike Schmidt. “L’operazione è di portata gigantesca… ma non è finita qui: nel giro di pochi mesi tutta l’ala del Cinquecento sarà riallestita” (fine).

“Flora” di Tiziano Vecellio e “Ritratto di Lucrezia Panciatichi” di Agnolo Bronzino con le rispettive trasposizioni postali
“Flora” di Tiziano Vecellio e “Ritratto di Lucrezia Panciatichi” di Agnolo Bronzino con le rispettive trasposizioni postali



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