“Tutti i 1.438 lotti che metteremo in asta sono disponibili per la visione già ora. Basta contattarci per un appuntamento presso i nostri uffici di Vignola (Modena), in linea di massima fissandolo tra le ore 9 e le 13, poi dalle 14.30 alle 18.30 dei giorni feriali. Questo ricordando che la vendita sarà pubblica, quindi anche nella prima mattinata di sabato 18 maggio si potranno fare le verifiche necessarie”.
Lo annunciano dalla società Vaccari, dove stanno arrivando le offerte, via lettera, fax, posta elettronica, sito, oppure tramite Bid inside, Philasearch e Stamp circuit. “L’importante è che giungano entro le ore 17 del giorno 17. Lo stesso limite entro il quale iscriversi per partecipare alla vendita da remoto, tramite il solo Bid inside. Nel caso specifico, è sufficiente creare un account gratuito sullo stesso portale (il codice cliente «Id» assegnato rimarrà il medesimo anche per il futuro), poi registrarsi all’asta «live» Vaccari. Da qui è possibile vedere in tempo reali i rilanci di chi utilizza tale strumento; le altre offerte vengono inserite a gruppi, quindi in differita”.
Dall’Unità in poi
Quanto al materiale proposto, tra i diversi ambiti valorizzati si evidenzia uno di quelli più tradizionali, in grado di raccontare l’Italia dall’Unità in poi.
Circa il periodo di Vittorio Emanuele II, per esempio, vanno annotati il 60 centesimi “De La Rue” lilla chiaro con gomma integra (è la proposta 648 e parte da 500 euro), il frammento con due esemplari del 15 tipo Sardegna cobalto latteo (649, 350) e quello dallo stesso taglio ma azzurro scuro e l’annullo di Ameno del 12 gennaio 1863 (651, 500). Da Firenze capitale a Parigi emerge la lettera del 7 ottobre 1866 affrancata per cinque porti con il 2,00 lire “De La Rue” scarlatto isolato (686, 2.800).
Andando un po’ avanti nel tempo, ecco il 10 centesimi carminio non linguellato raffigurante Umberto I (707, 900).
Per ciò che concerne la fase di Vittorio Emanuele III, non sfuggano le serie, sempre con il retro intatto, dedicate a Giuseppe Garibaldi (737, 350) e, tra gli enti parastatali, all’Associazione nazionale mutilati invalidi di guerra (773, 6.600). Si somma il 30 centesimi usato per Emanuele Filiberto con il centro capovolto (783, 1.900).
Se si prediligono le miste, occorre evidenziare la raccomandata da Teramo al Principato di Monaco del 16 agosto 1880, caratterizzata dal 40 di Vittorio Emanuele II, il 10 e due da 25 di Umberto I (814, 380).
Spazio pure per la Rsi, fra cui un frammento di busta spedita forse da Spongano (Lecce) e verosimilmente gravata per 50 centesimi con i segnatasse da 40 e da 20, quest’ultimo dimezzato orizzontalmente (820, 250).
Infine, per la Repubblica, non manca il “Gronchi rosa”: ha gomma integra e angolo di foglio, ceduto con gli altri tre esemplari della serie (844, 650).