“A tutti coloro per i quali il vivere liberi e il progredire sono e sempre saranno le ragioni della loro esistenza”. La dedica, che apre le 144 pagine con 135 illustrazioni in bianco e nero, preannuncia il taglio del libro “Dai moti carbonari a Ciro Menotti 1820-1831”, dovuto a Eduard Paul Ohnmeiss.
Proposto da Vaccari srl nel 1991 e nel frattempo esaurito, è stato ristampato adesso (debutterà fra pochissimi giorni, a “Romafil”) dallo stesso editore, che l’ha messo in vendita a 25,00 euro.
Dieci i capitoli, in grado di affrontare il periodo secondo la scansione cronologica. Cominciando dalla fase successiva ai “cento giorni” napoleonici, esaminando la situazione nei diversi Stati presenti in Italia, quando “si ritornava all’antico, al modo di vivere prerivoluzionario, con le sue vetuste leggi che soventemente erano assurde”. E registrando le reazioni, ossia i moti che da Napoli e Palermo -grazie anche alle nuove reti stradali e alle moderne metodologie nelle comunicazioni introdotte dai francesi- si propagarono alle città settentrionali. Lo studio arriva all’uccisione, avvenuta il 26 maggio 1831, del patriota modenese, cui è dedicata, fra l’altro, una serie di materiali fuori testo.
La chiave, naturalmente, è storica e postale, basandosi -precisa l’autore- “su documenti originali dell’epoca, spediti o diffusi mediante il servizio postale o trasportati tramite i messaggeri di staffetta a cavallo”. Col vantaggio, quindi, di non avere a che fare con notizie passate di voce in voce, quindi soggette all’interpretazione personale o contingente.