Le cartoline augurali? Per esse si può tranquillamente parlare anche di arte, e non solo di tradizione. A sostenerlo è il repertorio “Auguri di buon Natale - Arte e tradizione delle cartoline augurali” (12,00 euro, Interlinea).
Di piccolo formato, riesce in 160 pagine ad illustrare, a colori, numerosi pezzi risalenti alla prima metà del Novecento; permettendo di farsi un’idea sul fenomeno, oggi noto soprattutto agli appassionati di settore. Una volta tanto, però, a parlarne non è il collezionista ma un esperto in letteratura per l’infanzia e storia dell’illustrazione, Walter Fochesato.
Il lavoro è impostato secondo quattordici aspetti figurativi cui sono dedicati altrettanti capitoli, ognuno dei quali preceduto da alcuni richiami dell’autore. Delle cartoline riprodotte vengono indicati il relativo disegnatore (una trentina dei quali poi approfonditi a livello biografico), casa editrice ed anno, quest’ultimo spesso ricavato dall’annullo.
Tra alberi, greppie, campane e zampogne, pranzi, brindisi, regali, portafortuna ed il resto del repertorio non manca una sezione riguardante gli auspici a matrice postale. “Nel periodo che prendiamo in esame -ricorda Fochesato- numerose erano le levate quotidiane e sollecite le consegne, anche in virtù di una diffusione capillare su tutto il territorio nazionale degli uffici postali. Ecco allora ben spiegato il diffondersi del tema degli auguri natalizi consegnati per posta o imbucati da avvenenti signore impellicciate. O, ancora, affidati a insoliti messaggeri”, come Pinocchio e Pierrot.