Anche Pablo Picasso ha lavorato con le cartoline. Ma la lista di coloro che si sono interessati a tale strumento di comunicazione comprende, ad esempio, Enrico Baj, Giacomo Balla, Marcel Duchamp, Max Ernst, Alexandr Rodcenko, Mautrice Utrillo... E senza considerare i tantissimi meno noti o addirittura sconosciuti, “che si sono rivelati creativi e innovativi, pure utilizzando il supporto di immagini solitamente più bollato come simbolo della banalità”.
Trilogia di Enrico Sturani atto secondo. Se con il primo volume, “Cartoline - L’arte alla prova della cartolina”, fa il punto sulla presenza di stili e correnti nelle produzioni stampate, in questo compie l’operazione inversa. Domandandosi se vi sono artisti che hanno accolto delle semplici cartoline entro le proprie ricerche e, alla risposta positiva, illustrando in che modo e con quali risultati.
Il sottotitolo, “Fatta a pezzi, stravolta, esaltata”, ne indica il taglio. Siamo lontani dagli Aurelio Bertiglia e dai Gino Boccasile che hanno concepito la cartolina nel più tradizionale dei modi. Qui viene creata da zero, magari impiegando materiali diversi (dai sassi ai mattoncini Lego), disegnandola e decorandola in autonomia, intervenendo sugli indirizzi (dal poeta Stéphane Mallarmé organizzati in quartine), trasformandola in puzzle, addirittura facendola sparire (l’affrancatura viaggia in modo indipendente dal testo). Anche quando si utilizzano prodotti in commercio, questi vengono reinterpretati: aggiungendo scritti negli spazi bianchi, “appropriandosi” delle immagini, “giocando” con francobolli ed annulli. Rasentando qualche volta l’ampio ambito della mail art e non trascurando, in una sorta di gioco a specchi, la cartolina nella cartolina, (venditori e distributori compresi), come la cartolina in altri contesti (dalla presenza su copertine di riviste e dischi alle pubblicità).
Il campo è davvero vasto e l’autore, che per le sue ricerche il 30 ottobre a Zurigo riceverà un ulteriore riconoscimento, ne offre un’ampia panoramica. Da leggere, in particolare, il capitolo riguardante i suoi test postali, al solito caratterizzato da una prosa graffiante ma con leggiadria, e spesso divertente. Anche questo saggio è firmato Barbieri edizioni; si articola in 432 pagine con immagini sia a colori sia in bianco e nero e costa 39,00 euro.
A proposito dell’argomento, e in tempo di vacanze, merita un richiamo l’invito formulato da Cristina Gabetti sul “Corriere della sera” del 2 agosto: piuttosto che prendere un souvenir da quattro soldi pur di non tornare da un viaggio a mani vuote, “è meglio scrivere una cartolina (e ricordarsi di spedirla)”.