Storia di vita vera, di passione e di caparbietà. È quella che il maestro Gastone Rizzo (classe 1922) ha consegnato all’Unione stampa filatelica italiana affinché fosse tratto un libro. Libro ora disponibile. È “Il maestro dei francobolli in «Una scuola così»” (richiama un documentario a colori realizzato nel 1953 per raccontare la sua esperienza); conta 196 pagine con illustrazioni anche in quadricromia e costa 25,00 euro.
L’autobiografia mette nero su bianco l’infanzia di ristrettezze del futuro maestro, filatelista come quasi tutti all’epoca. Fino alla svolta chiave, registrata nel 1942: un allievo riottoso che si fa interrogare su una poesia di Giacomo Leopardi per avere in premio un francobollo dedicato al poeta. Rizzo intuisce che la strada per coinvolgere i bambini è impiegare le cartevalori postali nelle varie materie: storia e geografia, d’accordo, ma anche matematica, religione, disegno… Sperimenta il sistema prima in Veneto, poi in Emilia-Romagna ed è sempre un successo, come testimonia la poderosa rassegna stampa presente nel volume. Per anni ne parlano i quotidiani locali, le riviste nazionali e persino estere; il sistema viene segnalato dall’Unesco e si fa il filmato di cui al titolo.
L’esperienza, però, non si ferma qui. Dopo una collaborazione con “Il collezionista”, approda, firmando con lo pseudonimo di Pier Espresso, alla rubrica ospitata dal “Corriere dei piccoli”. Nel frattempo, diventa il fulcro dell’iniziativa filatelica riguardante le merendine Cremifrutto dell’Althea ed il club “Franco Bollino”. Quello che nel momento dell’apogeo, il 1964, raggiunge i 175mila iscritti.
Un’esperienza oggi non più applicabile, tuttavia la testimonianza resta un importante punto di riferimento per la storia della filatelia nazionale e dei suoi tentativi per aprirsi all’esterno. In questo caso, non tanto per formare appassionati, ma quale strumento pedagogico di supporto.
Il testo è introdotto, fra l’altro, dai filatelisti Nino Barberis e Riccardo Bodo.