La tradizione dell’ormai imminente appuntamento con il Natale, ma anche la tradizione che il servizio postale, oggi in balìa di elettronica e smaterializzazione, sa dare ancora. A raccontarne l’epopea è una specialista, Giannarosa Righetti Mazza. Non a caso, il materiale che nel tempo ha raccolto si trova adesso a Roma, nelle vetrine del Museo storico della comunicazione. Suo è il libro “L’estetica nella corrispondenza del XIX secolo - Storie di carta” (45,00 euro).
“Vorrei suggerire -spiega l’autrice, in quelli che definisce «appunti e documenti storico-postali»- qualche nuovo argomento relativo alla scrittura epistolare, valutando quanto sarebbe utile sul piano didattico e divulgativo introdurre l’argomento sulla comunicazione negli stili, nelle affrancature e nei contenuti riferito ai molti aspetti storico postali e sociali di un’epoca”.
Al di là dei concetti, contano le fotografie; lei lo sa e lo sottolinea: “un’immagine vale più di cento parole”. Buona parte delle 196 pagine sono dedicate, infatti, ai reperti che ha individuato, riprodotti a colori e in un formato godibile. Esempi di buste e di lettere dagli ornamenti sfiziosi (fra cui le “valentine”), chiudilettera (che definisce “miniature in carta”), corrispondenze augurali per tutte le età, carte intestate e messaggi pubblicitari. Ma va anche oltre, per esempio nel capitolo dedicato alla bellezza di annulli ed affrancature d’epoca, non trascurando la cartolina e soprattutto l’oggettistica, ossia l’essenziale per scrivere e comunicare: penne, calamai, sigilli, portaposta, portafrancobolli, addirittura una valigetta-scrittoio. Per chi non si accontenta.