Ultima mattinata (dalle 9 alle 12.30) per il “XXI Convegno primavera”, organizzato a Bologna dall’Associazione filatelica numismatica locale. Ma la città felsinea è nella cronaca anche per un’altra attività, questa dovuta ad Albano Parini. Il quale, da decenni, sta catalogando tutte le affrancature meccaniche del capoluogo e della provincia.

L’esito è “Le «rosse» di Bologna 1927-1997”, sviluppato in 468 pagine con immagini monocromatiche (45,00 euro); raccoglie, illustrandole, oltre 6.500 impronte varianti comprese, che ricostruiscono la vita produttiva lungo sette decenni. I primi sette, in quanto la più antica impronta italiana nota venne impiegata proprio nello storico centro universitario; era il giugno del 1927.

“Si tratta -anticipa il massimo esperto italiano del settore, Nino Barberis- di una ricerca di difficoltà eccezionale, che solo per un certo periodo ha potuto trovare riscontri nei sintetici comunicati ministeriali, ma che ha sempre dovuto far ricorso ad informazioni raccolte singolarmente per mettere insieme la documentazione illustrativa e i dati tecnici sulle macchine”.

Tra le tantissime realtà documentate figurano Alfa farmaceutici, Banca operaia, Cannamela, Carisbo, Collegio dei geometri, Consorzio provinciale bieticoltori, Croce azzurra, Ducati, Gazzoni, Hatù, Istituto ortopedico “Rizzoli”, L’informazione, Messaggeria emiliana, Plastimoda, Riv, Royal hotel Carlton, Sabiem, Saima, Segafredo, Total, Totip, Zanichelli... Un dettagliato indice aiuta nella consultazione.