È diretto ad un pubblico internazionale l’ultimo lavoro di Renato Dicati. Edito da Springer, s’intitola “Stamping through astronomy” ed è scritto in inglese. Sviluppato in 388 pagine, riproduce a colori oltre 1.300 tra francobolli, foglietti, interi ed annulli. Selezionando il materiale da una collezione che ormai si presenta ampia. D’altro canto, le prime citazioni note risalgono al 1942, quando il Messico celebrò l’inaugurazione dell’osservatorio di Tonantzintla e l’Italia ricordò Galileo Galilei.
L’obiettivo -sulle tracce dell’opera, uscita due anni fa nella lingua di Dante, “Storia dell’astronomia attraverso i francobolli”- è raccontare come la disciplina si sia evoluta nel tempo, illustrando le diverse tappe attraverso la documentazione postale. L’esperto comincia dalle prime osservazioni del cielo, che risalgono alle civiltà preistoriche, ed arriva alle più recenti teorie. Richiamando, per dire, babilonesi, egiziani e cinesi, le culture medievale ed islamica, Niccolò Copernico, Giovanni Keplero, lo sviluppo di strumenti sempre più potenti che hanno permesso di rivelare quanto fino a quel momento non era visibile, l’astrofisica, Albert Einstein, la radioastronomia…
L’indice, molto dettagliato, permette di individuare subito i riferimenti riguardanti personaggi, oggetti e fatti ripresi sia nel testo, sia nell’apparato iconografico. In Italia il volume è venduto a 45,00 euro.