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editor Fabio Bonacina

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Loro è il volume dedicato alla Terza guerra d’indipendenza. Associa la documentazione di fonte archivistica con l’inventario del materiale postale conosciuto

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Tre gli specialisti coinvolti
Tre gli specialisti coinvolti

Dall’8 aprile, quando a Berlino venne sottoscritto il trattato segreto di alleanza offensiva e difensiva tra Italia e Prussia, al 21-22 ottobre, giorni in cui si tenne il plebiscito per l’annessione del Veneto e del Mantovano (647.426 persone si espressero favorevolmente, 69 furono le contrarie). È in questo lasso di tempo che si è soffermata l’attenzione degli autori, Lorenzo Carra, Diego e Gianni Carraro.

Loro è il libro “1866. La Terza guerra d’indipendenza. La posta militare italiana”, edito dall’Associazione italiana collezionisti posta militare (304 pagine con immagini quasi sempre a colori a colori, 35,00 euro).

“Un volume -commenta il presidente dell’Aicpm, Piero Macrelli- di grande interesse, suddiviso in una parte narrativa redatta con partecipazione e rigore, e una parte di schedatura degli uffici e dei bolli che descrive tutti i documenti conosciuti”. Dal canto suo, uno dei massimi specialisti del settore, Beniamino Cadioli, sottolinea “l’abbinamento tra la ricca documentazione archivistica reperita da Carra, specialmente -ma non solo- all’Archivio centrale dello stato, con la certosina precisione con cui sono elencati dai Carraro tutti i reperti di posta militare ad oggi noti su quella guerra: oltre 680 lettere e circa 400 francobolli sciolti, distinguibili dall’enorme massa di quelli in uso civile per il bollo numerale a punti con cifre in caratteri romani invece che arabi”.

Ne emerge un racconto, prima che una catalogazione. Accanto alla cronaca delle battaglie, si punta ai reperti, come i manifesti e gli articoli di giornale, per poi riprendere quanto i militari scrivevano in presa diretta ed imbucavano alla famiglia. Passo dopo passo, si parla di sanità e corrispondenze disinfettate, prigionieri, spionaggio, sorveglianza sui testi spediti e persino di un furto di francobolli!

Quindi il clou, con i soldati inquadrati e l’analisi, nei vari aspetti, del servizio postale. E la parte più strettamente collezionistica, dove protagonisti sono bolli, oggetti, date, affrancature, provenienze e destinazioni, documenti tassati. Infine, le schede sui singoli uffici e su quanto da questi fu avviato e poi ritrovato dagli appassionati.

Tra i documenti repertoriati e catalogati: una “valentina” con decorazioni a secco; venne spedita attraverso l’ufficio di posta militare n°17; era il 21 luglio 1866
Tra i documenti repertoriati e catalogati: una “valentina” con decorazioni a secco; venne spedita attraverso l’ufficio di posta militare n°17; era il 21 luglio 1866



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