Con il conflitto del 1914-1918 “si chiuse un’età della civiltà europea e se ne aprì un’altra”. Per questo si parla di “Grande guerra”. E “Grande guerra” si intitola il volume proposto da Giuseppe Tomasoni e Carmelo Nuvoli (344 pagine, 39,00 euro).
Non un libro sugli anni bellici in senso tradizionale, ma uno strumento che fa delle cartoline “le fonti privilegiate per conoscere e per rappresentare” un fenomeno costato dieci milioni di morti.
Ma perché le cartoline? Alla domanda risponde la vicepresidente ed assessore alla cultura della Provincia autonoma di Trento, Margherita Cogo, che firma la presentazione del volume. Le cartoline –scrive- “sono utilizzate dai soldati per comunicare sentimenti, paure, speranze, allo stesso tempo sono strumenti della propaganda, sono immagini che trasmettono una legittimazione della guerra e delle sue «sacre» motivazioni che appare estranea e in contraddizione con i messaggi che i combattenti inviavano, pur sotto censura, ai propri famigliari”.
Il lavoro, interamente a colori, è organizzato su basi cronologiche ed affianca la parte iconografica a delle snelle sintesi dei fatti storici sui vari fronti, con particolare riferimento al Trentino.