Una catalogazione che si rispetti “richiede molto materiale, nel caso nostro rappresentato dalle lettere, ed occorrono molte lettere per avere un quadro attendibile dei bolli, delle loro rarità o meno, dei loro usi”. È uno dei concetti, espressi dallo studioso Adriano Cattani, che aprono il poderoso lavoro editoriale. Articolato in due volumi per 784 pagine “A4” complessive con immagini anche a colori (160,00 euro), si basa su oltre tremila oggetti, individuati grazie alla collaborazione di altri appassionati.
Si intitola “Le Armate francesi in Italia (1792-1814) - Storia postale e catalogazione” ed è il frutto di quattro decenni di ricerche, compiute da Paolo Vollmeier, nel caso specifico attivo anche in veste di editore. Ha curato la catalogazione generale, all’interno della quale non sono state trascurate le bollature delle altre formazioni francesi che operarono militarmente nello Stivale (per queste limitandosi alla descrizione delle impronte postali conosciute, alle date ed ai luoghi di attivazione degli uffici di posta militare). Quanto a Pietro Giribone, ha curato il contesto, cercando di delinearne il profilo storico e l’organizzazione postale.
Se il primo tomo è dedicato all’approfondimento pure tecnico (considerando aspetti come normative e tariffe), il secondo si concentra sui documenti, per ognuno dei quali sono stati classificati codice distintivo del bollo, data della missiva, luogo di partenza, colore dell’impronta, fonte originaria. Non vi sono valutazioni, perché si è ritenuto opportuno -annotano gli autori- invitare gli interessati ad impostare uno studio basato non solo sull’elemento prettamente collezionistico, ma a valutare il reperto nel suo insieme, quindi considerando lo scritto, il contesto nel quale fu vergato, il mittente…