Una delle affascinanti prerogative è “la certezza che ogni giorno si possono fare nuove scoperte”. È così che l’autore, Fiorenzo Longhi, introduce il suo nuovo lavoro “Aerofilia italiana 1884-1920. Dai pionieri dell’Aviazione agli «assi» della Grande guerra”, edito da Vaccari. In 240 pagine di formato “A4” analizza i timbri di reparto, declinando la fase temporale nel periodo pionieristico, nel conflitto contro gli ottomani e in quello del 1915-1918. È in vendita a 60,00 euro. “A differenza di quanto, già da molto tempo, è stato realizzato in altri Paesi e nonostante l’interesse storico degli avvenimenti che vi si collegano, non è mai stato intrapreso in Italia uno studio sistematico dei timbri speciali applicati sulla corrispondenza e sui documenti ufficiali dei reparti aeronautici”, annota l’esperto. La ricerca è durata quarant’anni e si basa su collezioni di vari appassionati, nonché di materiale conservato in archivi o transitato in aste. Le impronte individuate, in genere applicate usando manuali in gomma ed inchiostro violetto, a volte sono le stesse che si vedono sugli atti amministrativi (altri tipi farebbero pensare ad una forma di censura). Erano apposti sulla corrispondenza “solo per completare, in modo rapido, comodo e chiaro, l’indicazione del mittente, ma tale completamento poteva benissimo essere fatto anche manualmente”. I reperti descritti ed illustrati sono valutati a punti, il cui equivalente in euro varia in funzione del preciso periodo storico o davanti a capitoli particolari. Ad esempio per volantini e messaggi diffusi in Libia o corrispondenze delle formazioni francesi di stanza nello Stivale. Quando noti, vengono segnalati anche i falsi. Dietro, ecco le storie. “Non si tratta solo di aeroplani, di chili di bombe sganciati, di numeri di matricola o di rivendicazioni di abbattimenti”, ricorda nella presentazione lo storico aeronautico Roberto Gentilli. Ci sono anche gli uomini. “Aviatori, o specialisti, o semplici scritturali o ausiliari che dagli aerodromi o dagli aeroscali del fronte, o da luoghi remoti del Mediterraneo o dei Balcani scrivevano a casa, spesso alle madri trepidanti. Le immagini allora viaggiavano con le cartoline, le parole e i pensieri con la scrittura, col pennino o col lapis, l’immediatezza veniva dal cuore, non dalle dita che oggi stupidamente battono una tastiera”.
Timbri dei reparti aviatori: ora c’è il catalogo
06 Dic 2015 00:21 - BOOKS AND CATALOGUES
È “Aerofilia italiana”. Firmato da Fiorenzo Longhi, prende in esame il periodo compreso tra il 1884 ed il 1920, sviluppato in 240 pagine con illustrazioni a colori. L’editore è Vaccari