Un riferimento inerente alla posta viaggiata tramite razzi o nel cosmo, proposto in tedesco da Walter Michael Hopferwieser. È “Pionierraketenpost und kosmische post”, sviluppato in 516 pagine con oltre mille immagini a colori (nello Stivale è venduto a 39,90 euro).
Lungo il periodo compreso fra le due Guerre mondiali -si legge nell’introduzione, questa scritta anche in italiano- giovani ricercatori entusiasti, in diversi Paesi, lanciarono propulsori con cui trasportare lettere e cartoline. Per finanziare i loro esperimenti spesso vendevano francobolli e vignette, più o meno tollerati dall’amministrazione postale direttamente coinvolta. Uno degli obiettivi era arrivare a distribuire il corriere fino alle baite lontane o isolate ed ai villaggi sperduti, accelerando i tempi di recapito. Esattamente come, oggi, qualcuno penserebbe di fare con i droni! Alcuni condussero test preliminari per i viaggi nello spazio: saggiarono combustibili, nuove forme per i mezzi, materiali, spedirono strumenti di misura, macchine per fotografare, insetti ed uccelli.
Quanto agli invii celesti, le buste volate documentano un evento accaduto sulle stazioni o a volte sulla Terra, o magari un anniversario. La maggior parte è firmata dai membri dell’equipaggio: per individuare con precisione l’intestatario sono riprodotti gli autografi dei protagonisti.
Il lavoro è suddiviso nei due comparti; più nel dettaglio, il primo è organizzato per nome del pioniere ed il secondo per quello delle missioni, con o senza personale a bordo. Comprende i numeri dei documenti conosciuti e le valutazioni in euro.