Nel giorno in cui i comportamenti positivi sono apprezzati particolarmente, balza all’occhio il libro di Nicola e Francesca Simonetti. Non riguarda le emissioni sul Natale -sarebbe scontato- ma quelle con sovrattassa. S’intitola “L’Italia antesignana dei francobolli con sovrapprezzi: tassa extra, solidarietà e specializzazione per i filatelici”. Edito da Poste italiane ben dieci anni fa, è tornato sul mercato a 15,00 euro (ma in questo momento è in promozione a 7,50). Conta 344 pagine con immagini, numerose e riguardanti soprattutto affrancature appariscenti, a colori.
Certo, non tutte le cartevalori gravate di balzello sono servite ad aiutare il prossimo, e per averne una conferma basta andare a rileggersi le cronache specializzate. Tali produzioni -annotano gli autori- “dovevano sollecitare un contributo mirato per tutti gli utenti postali. In seguito, in particolare gli alti soprapprezzi, sono serviti a selezionare gli utenti che sono diventati soprattutto i collezionisti filatelici che accettavano di sobbarcarsi un maggiore esborso”. Esse “hanno nel tempo incontrato sempre meno favore ma attualmente… possono formare una pregevole collezione”.
Il lavoro comincia con l’emissione, datata 15 aprile 1910, per il cinquantenario del Risorgimento in Sicilia. Anche se non è scritto nelle vignette, i due dentelli furono venduti a 5 centesimi in più rispetto al nominale; il contributo era destinato ai Comitati per le celebrazioni. Senza trascurare gli interi, si arriva al taglio dell’8 marzo 2006 per il Congresso internazionale di medicina del lavoro. I capitoli successivi affrontano le produzioni per Colonie e Possedimenti, Occupazioni ed Afis.