Un periodo molto impegnativo, riassunto in 352 pagine “A4” con immagini a colori (39,00 euro, edizione Unificato). È il quinto volume de “Il novellario”, dedicato alla fase che l’autore, Franco Filanci, definisce “La Prima repubblica in posta”, andando dal 1949 al 1993.
Come i precedenti, cataloga (e prezza) francobolli ed interi, ma la parte più significativa è nelle note a carattere storico e tecnico che comprende. Passando dai bozzetti non adottati ai sovrastampati per Trieste, dai libretti alle bobine, dalle tassazioni ai pacchi, dalle bandelle allo stock ministeriale, dai buoni-risposta ai fruttiferi, dai tariffari a codice di avviamento e meccanizzazione, dal servizio durante le calamità ai più inconsueti e magari dimenticati supporti, come il test per il recapito delle pensioni a domicilio. Anche in questo modo si racconta il quasi mezzo secolo di storia nazionale che separa l’avvio del racconto dalla sua conclusione.
A proposito di termine, questo è l’ultimo appuntamento con la collana: finita l’epoca ministeriale, con il passaggio della struttura ad ente pubblico economico prima di divenire società per azioni, comincia una nuova era. “Un cambiamento radicale”, annota l’autore; su di esso incidono tecnologia, globalizzazione, sviluppo del settore bancario: la storia, “anche quella postale e filatelica, necessita di un minimo di sedimentazione e di distanza temporale per potersi dire veramente tale”.