Praticamente senza più segreti un altro ramo della stirpe originaria di Camerata Cornello (Bergamo). Grazie a Marco Gerosa, che ha firmato “La famiglia Tasso e le Poste nello Stato di Milano in età spagnola (1556-1650)”. A darlo alle stampe, il Museo dei Tasso e della storia postale.
In 216 pagine “A4” con immagini in bianco e nero (25,00 euro) ha raccontato quasi un secolo di storia, “tanto importante quanto negletta”, annota dall’Università degli studi di Pavia Matteo Di Tullio, cui si deve la prefazione. Vi “si affronta un aspetto logistico di vitale importanza per le istituzioni, la società e l’economia di ogni epoca, che tuttavia è spesso rimasto solo sullo sfondo della produzione storiografica”.
Se si tralascia il capostipite Simone -non ha difficoltà ad ammettere l’autore- la letteratura specifica “è alquanto scarsa e presenta pochi spunti innovativi, molte riproposizioni e alcune imprecisioni”. Da qui la scelta di puntare ad archivi lombardi, italiani ed europei per riscoprire in particolare le sorti registrate dalla filiale cittadina dell’azienda postale, che si intrecciano “con le esigenze politiche, istituzionali e sociali” del Ducato meneghino e della Corona spagnola. Senza trascurare le vicende del figlio primogenito Ruggero, della moglie Lucina Cattaneo (che per diciannove anni gestisce tale impresa prettamente maschile), degli altri familiari. Come pure i luoghi, le residenze, il patrimonio, i diritti giurisdizionali.