Scoperte interessanti sono sempre possibili; basta guardarsi in giro. È un po’ questo il senso dell’articolo che apre l’ultimo numero, il trentanovesimo, di “Sicil-post magazine” (25,00 euro), il periodico dell’Associazione di storia postale siciliana. A raccontare l’esperienza è Giulio Santoro, che all’asta ha trovato un documento commerciale compilato a Palermo nel 1667, un’epoca per la quale è difficile reperirne se riferiti a tale città (più facile, invece, per quanto concerne Messina e Trapani).
Il semestrale dà inoltre la voce, anzi, la tastiera, ad Antimo Puca, che ha voluto analizzare le tinte degli inchiostri impiegati nel capoluogo regionale sugli invii prefilatelici. Del colera registrato lungo il 1854 a Messina ne scrive Alberto Stracuzzi, proponendo due lettere dell’epoca. Quanto a Vincenzo Fardella de Quernfort, ha affrontato le comunicazioni epistolari e i servizi postali dal periodo arabo-normanno all’Unità d’Italia. Ancora, Cateno Nisi si è soffermato sulle collettorie (poi ricevitorie) del Catanese ed Annamaria Messina sulle corrispondenze nella provincia di Trapani durante i moti del 1848-1849.
Chiudono le 44 pagine con immagini a colori la nuova parte che Gaetano Gatto dedica agli uffici postali dell’isola tra il 1859 e il 1860 (seguendo l’alfabeto, è arrivato a Palermo) e la cronaca delle manifestazioni locali.