Tarcisio Bottani sarà tra i protagonisti della manifestazione di questa mattina a Camerata Cornello (Bergamo), dove si consumerà la “15ª Giornata tassiana”. È l’occasione per scoprire uno dei suoi saggi, ovviamente edito dal locale Museo dei Tasso e della storia postale e riguardante l’intraprendente famiglia. Edito nel 2000, s’intitola “I Tasso e le Poste pontificie”.
Nelle 126 pagine (20,00 euro) con immagini anche a colori, lo specialista accompagna il lettore tra il Quattrocento e il Cinquecento. Vede al centro dell’indagine Sandro (Alessandro) Tasso che dalla val Brembana scese nella futura capitale italiana per servire il Papato nel gestire le comunicazioni e, in prospettiva, aprire una banca. La collaborazione, prolungata grazie ai congiunti, durò un’ottantina d’anni fino al 1539, “fornendo -viene spiegato- un contributo decisivo all’organizzazione delle Poste pontificie secondo sistemi imprenditoriali all’avanguardia per quei tempi”.
Lo studio, inoltre, riconduce quel Sandro alla casata di appartenenza, nonostante i dubbi e “la tendenza da parte di operatori di uno stesso settore ad assumere denominazioni comuni rifacentisi ad un emblema tipico della loro attività”. Ovvero, contraddicendo il concetto che i corrieri si sarebbero chiamati tutti genericamente Tasso o Tassi “in riferimento all’uso originario di applicare ai finimenti delle cavalcature la pelliccia di un tasso”.