“Scrivere di francobolli” documenta l’evoluzione della stampa filatelica italiana dal 1873 al 1945, inquadrando l’analisi in un contesto che giunge a oggi
Le cartevalori postali? Non è appassionante solo raccoglierle; a tanti piace anche raccontarle, oggi come un tempo. Lo si nota leggendo il libro “Scrivere di francobolli - Le riviste filateliche italiane dalle origini al 1945”. Le 340 pagine “A4” con immagini a colori parlano di periodici durati lo spazio di un mattino e di altri rimasti sul mercato per decenni, di personaggi di volta in volta ideatori o editori di pubblicazioni, che le hanno dirette o caratterizzate con cronache, informazioni, polemiche, pubblicità. Firmato Prodigi, il lavoro costa 28,00 euro.
“Le ricerche -ammette l’autore e consigliere dell’Unione stampa filatelica italiana, Beniamino Bordoni- si sono rivelate complesse, avendo dovuto coinvolgere molte biblioteche sparse in varie città d’Italia, per di più nel periodo condizionato dall’emergenza sanitaria per il coronavirus. La cosa più impegnativa, anche se affascinante, è stata «rincorrere» le testate ed i loro artefici”.
Due le aree in cui l’opera è impostata, considerando complessivamente 180 periodici e citando oltre 1.000 persone: una prima parte è dedicata al settore che giunge fino ai giorni attuali; poi ventinove capitoli si concentrano principalmente su altrettante riviste, cominciando con “Posta mondiale” del 1873 e arrivando a “La settimana filatelica” del 1945. Per ognuna vengono annotati pure i dati tecnici e la reperibilità attuale.
Il titolo verrà presentato tramite la piattaforma Zoom il 16 aprile alle ore 21 nel contesto de “I venerdì filatelici”, voluti da Centro italiano filatelia tematica e Collezionisti italiani di francobolli ordinari. La partecipazione libera; è necessario richiedere i dati d’ingresso scrivendo alla e-mail anielloveneri@libero.it.