“Le collettorie postali della provincia di Belluno dal 1867 al 1917”. S’intitola così il lavoro firmato da Marco De Biasi, lavoro nato -racconta il collezionista Lorenzo Carra nella presentazione- integrando il suo materiale a quello già posseduto da Adolfo Rizzi e con l’aiuto di altri appassionati.
“Avvalendosi di molti dati d’archivio, non si è limitato a classificare i bolli corsivi, ottagonali, quadrati specifici delle collettorie, ma è andato più in là prendendo in considerazione anche quelli a grande cerchio, tondo-riquadrati e di tipo guller”. Non è solo un lavoro marcofilo: “si è spinto più a fondo spiegando il funzionamento” di queste strutture e la loro evoluzione. “Restringere lo studio e la trattazione ad una provincia, potrebbe essere limitativo, ma solo in questo modo è possibile approfondire l’argomento”.
Lo scopo -aggiunge l’autore- “è cercare di fornire una panoramica aggiornata ed il più possibile completa” per ciò che riguarda l’area, dall’istituzione di tale supporto fino alla Prima guerra mondiale e a Caporetto, quando uffici postali e collettorie furono chiusi.
L’opera conta 68 pagine con immagini a colori e ha un prezzo di copertina pari a 20,00 euro. Rappresenta -puntualizza il presidente dell’Associazione italiana di storia postale, Luca Lavagnino- il primo numero di una nuova collana periodica, “I quaderni dell’Aisp”.