“La posta militare italiana in Sicilia nella Seconda guerra mondiale”, un saggio del 1991 prodotto dalle allora Edizioni Vaccari (176 pagine, 13,43 euro). A scriverlo, uno specialista del settore, scomparso il 23 settembre scorso a novantasei anni; si chiamava Cateno Nisi.
Proponendo (in bianco e nero) numerose corrispondenze, ma anche volantini e manifesti, affronta i principali temi collegati, come l’organizzazione del corriere (negli aeroporti compresi), lo schieramento delle divisioni mobili, le battaglie, le operazioni di sbarco, la posta da campo degli altri schieramenti, la ripresa dei servizi, la propaganda.
“Quando -annotava in prefazione Vito Salierno- si entra nei dettagli e si esaminano le varie posizioni, gli stati d’animo, le lettere dei militari, allora la storia diventa più umana, più personale, più chiarificatrice”. Perché la posta militare “è legata sì agli eventi bellici, ma soprattutto alla vita sociale, economica e culturale di un popolo. E quelle notizie, che al tempo degli avvenimenti erano di carattere strettamente personale, assumono oggi, a distanza di mezzo secolo, una testimonianza storica insospettata tale da farci comprendere meglio e giustificare anche tanti atteggiamenti incomprensibili”.