“Pur appartenendo all’epoca moderna può essere annoverato tra i francobolli classici ed è proprio su questa sua collocazione che nel corso degli anni è stato oggetto di numerosi studi”. Nonostante ciò, “è possibile individuare, sia nella sua storia postale, sia nel suo travagliato percorso tecnico, aspetti nuovi e interessanti”. Lo annotava l’allora presidente dell’Associazione filatelia italiana specializzata, Marcello Manelli, introducendo il lavoro “Del cento lire Democratica” firmato nel 2002 da Ezio Bienaimè e adesso riprodotto dal medesimo sodalizio grazie all’assenso dei figli dell’autore, Claudia, Michele e Nicola.
Dal canto suo, lo specialista precisava che l’opera “non rappresenta certamente «un tutto esaustivo»”; il risultato è frutto non tanto di consultazione di testi, “ma di un paziente lavoro di ricerca espletato nell’arco di molti anni al tavolo dei convegni” con ritrovamenti e segnalazioni.
Le 134 pagine “A4” (50,00 euro) hanno immagini a colori e affrontano ad esempio l’approntamento delle lastre, le dentellature, le frequenze d’uso, le tirature per Venezia Giulia e Trieste. Sono esclusi i decreti ma anche i falsi di Buenos Aires, perché “ritenuti essere stati spacciati abilmente sul mercato filatelico come frode postale”.