Rappresenta la nuova realtà “che si offre e sfida le intemperie, temeraria, che attrae e impegna l’attenzione, provoca la partecipazione”. È un lavoro di Milo Manara quello, proposto in copertina, con cui Gianni Vitale introduce il suo studio, “Democratica: l’ordinaria che cavalcò i marosi - La serie più bella del periodo post bellico: corrispondenze e servizi per l’estero”. Si aggiunge al lavoro realizzato due anni fa per i rapporti interni (“Democratica - L’ordinaria del risveglio”).
Ora -annota nella presentazione lo specialista- vengono trattati gli invii e i servizi nei sei periodi tariffari, sforando anche questa volta il 31 dicembre 1952, e ben dodici di posta aerea, “senza tralasciare le particolarità, le furbizie di chi se ne è servito”. Tali corrispondenze “sono sempre apparse affascinanti, intriganti, quasi ammalianti, belle da vedere per la frequente presenza di numerosi francobolli necessari al raggiungimento delle alte tariffe la cui varietà dei colori le ha rese vivaci e stimolanti alla vista. Non trascurabili le misteriose destinazioni in Stati scomparsi, annessi o persino nuovi nati che obbligano il collezionista a ricerche e approfondimenti storici”.
Cinque i capitoli che costituiscono le 368 pagine di formato “A4” con immagini a colori (49,00 euro): riguardano le corrispondenze (considerando, per esempio, cartoline postali, pieghi di carte manoscritte, campioni senza valore), i pacchi (dichiarazioni doganali incluse), i servizi inconsueti (carte dei ciechi, sacco speciale, dischi e incisioni foniche, scatolette con valore dichiarato), le prestazioni accessorie e particolari (fra cui fermo in posta e buoni-risposta internazionali). Si chiude con le “storie filateliche e postali”, ovvero le tariffe agevolate per i Paesi europei, le miste con l’“Italia al lavoro”, gli annullati all’estero o messi in valigia diplomatica, i falsi del 100 lire, le lettere dai campi Unrra del Salento.